Ci sono momenti che non serve un sesto senso per capire ci sia qualcosa che non va,
altri che si prosegue al buio pensando invece che sia tutto perfetto.

“Mi passi il sale?”
“Dove lo hai messo?”
“Vicino al pepe”
“E’ quello bianco?”

Non ci sono tende abbastanza spesse, ci sono sempre ombre, sagome…anime…
Allora immaginiamo di sapere, di vedere, di sentire, ma alla fine io non so, non vedo e non sento mai nulla, fino a che un coccodrillo scivolato silenziosamente alle spalle ci afferra una gamba e ci trascina sott’acqua…
Non è profonda… E’ solo una palude, a volte qualche mangrovia, altre solo un buco fangoso.
Non è profonda, ma basta e avanza per creare ansia…

L’ansia è una cosa che non si può toccare

“Mi passi il sale?”
“Dove lo hai messo?”
“Vicino al pepe”
“E’ quello dolce?”

Non ci sono pareti abbastanza spesse, ci sono voci, sussurri e grida.
Allora immaginiamo di essere, di vivere, di crescere, ma alla fine io non sono, non vivo e non cresco, fino a che un coccodrillo scivolato silenziosamente alle spalle ci afferra una gamba e ci trascina sott’acqua…

“Mi passi il sale?”
“Dove lo hai messo?”
“Vicino al pepe”
“E’ quello salato?”