Ci culla incredibile follia
l’insana idea
d’esseri immortali
e fantasmi d’altri che io non vedo
pensano in cerchio a stazioni già scese.

I treni di ritorno portano cuori sparsi
figli di suoni strappati
“non ho voglia di guardare fuori”
fuori piove e l’aria che conosco si spegne facile,
“Fuori è basta, è tutto quello che non ho”
fammi perdere ancora un po’ nei tuoi occhi
… Un po’, fino all’alba…

Quello che ho qui è tutto…
Tu, io… Qualche canzone…
“Ma così si muore di fame”
Ma allora cosa cazzo ci siamo venuti a fare?
“C’è gente che non vive affatto”
E io cosa dovrei fare?
Dovrei frustarmi per ogni problema del mondo che non sia il mio?
“Te ne vuoi fregare… Come tutti, ecco cosa dico”
Ma tu parli solo nella mia testa?
“D’ogni dove e nel mentre, anche dove ora è già domani,
nella tua e in quella d’altri e fino al confine del tutto…
Sono la tua follia… Il tuo perché”

Allora dammi un segno, un consiglio, una voce viva da ascoltare…
“Cosa vorresti sapere, se una sola domanda ti fosse concessa”
Ne avrei tante di cose da domandare…
“Lo so, lo dicono tutti… Pensaci bene… Perché io posso rispondere a qualsiasi tua domanda… Io conosco ciò che è stato, conosco il presente e ho la visione illuminata del prossimo futuro…”
Anche del futuro?
“Certamente, chiedi senza paura…”
Proprio tutto?
“Qualsiasi cosa, ma ti ricordo che posso rispondere ad una sola domanda”

Palestina Yemen?
“Cosa?”
Risultato finale?
“3-0 per la Palestina… Ma l’hanno giocata ieri…”
Ah… Ma daiiii, m’ero giocato il 2-0… Va bhè va grazie… Va.
… Chi ha segnato?
“Eh eh eh… Una sola domanda… L’avevo detto eh”
Ah si scusa… Che ha fatto la Birmania?
“Unaaa…”