Mi ricordo,
ricordo parte di quello e un po’ di quell’altro,
i ricordi, in fondo sono gli stessi, per tutti,
quelli condivisi sono difficili da dimenticare,
poi un giorno, parli con qualcuno che ti dice:
“Ti ricordi?”
Ma tu glielo dici:
“No, non me lo ricordo”
E allora lui non si arrende e ti da degli indizi chiari e facili, cioè facili per chiunque si ricordi…
“Ma dai come fai a non ricordarti eri sull’albero travestito da Bill Clinton e tiravi i fichi acerbi alla gente che passava… Possibile che non ti ricordi?”
“No”
E allora come se tutto dipendesse solo dal quel preciso momento, solo da quell’istante che chissà per quale assurdo motivo a te rimane oscuro ma a lui è rimasto stampato a grande schermo nella corteccia cerebrale…
Insiste…
“Ma dai…
Poi ti sei dondolato da un ramo secco che s’è spaccato e sei piombato sulla macchina di Torquato, la Reanault 5 Rally appena presa dal concessionario… Dai è impossibile che non ti ricordi”
“No non mi ricordo”
“Mannaggia che mattacchione che sei… Poi ti sei rotolato per terra e hai urlato <<Io sono un blocchetto di tufo… Io sono un blocchetto di tufooooo>>… Non mi dire che non ti ricordi nemmeno quello?”
“No”
“Quella sera ti abbiamo dovuto riaccompagnare a casa in 6, c’erano anche il Tracina, Batman, er muto, Napoleone e Carletto Bum Bum…”
“Allora ti sei ricordato^”
“Si”
“Lo vedi?”
“Mi sono ricordato… Che quello sotto acido che tirava i fichi alla gente che ha pisciato in testa alla Signora delle Granite, che ha spaccato il parabrezza della macchina di Torquato che urlava <<Sono un blocchetto di tufo>>, che abbiamo portato a casa rantolante dopo aver vomitato molti più liquidi di quelli che uno stomaco normale possa contenere…
Eri tu”
“Ah… Vabbè s’è fatta una certa… Io vado… “
“Ok…”
“Ohh!!! Ci sentiamo è?”
“Contaci… Ti chiamo io”