…Le “Strobo”, le ragazze, un bicchiere di Rum e Coca, la prima sigaretta…
E te storcevi la bocca mentre ai piatti del Do-it mixavi gli Immagination
ed io, nel frastuono della musica a tutto volume, ti chiedevo Fire night dance dei Peter Jacques Band  con quel “Clock” assurdo, capace di raddoppiare le battute al minuto di Just an illusion devastando una scaletta perfetta…
Così, alla fine, dopo avermi accontentato, ti rimanevano venti minuti e trentaquattro secondi, tanto era lunga quella traccia, per poter far entrare, a “strappo”, qualcosa di simile…

Il tempo…
Il tempo è stato…
Trascorso.

Il tempo ci è stato regalato… Quando, guidando la Uno blu, ti sei girato per indicare il posacenere a Polverone e ci siamo infilati nel campo alla fine del rettilineo… Ricordo la staccionata di legno divelta, mentre le maniglie di plastica nera venivano spezzate dal palo della luce in cemento, di quando siamo usciti con le gambe tremanti tutti e tre illesi dalla macchina, che, dopo una breve corsa, si era fermata ad un metro da un ranghinatore.

Il tempo…
Il tempo è una cosa strana…
Il tempo è quella cosa che vorresti rallentare, vorresti poter fermare….

Se tu potessi tornare indietro a quei primi anni ottanta?
Non cambieresti forse qualcosa?

Di ricordi ne ho millemila, che a scriverne un libro non basterebbero le pagine…
“Taliano… Baffi neri… Pizza… Mandolino… Canta sempre… Vafanculo…”,
Il tetto di Eternit che si rompe e ti ingoia giù,
Il windsurfer TenCate con la vela blu e azzurra,
Le feste di noi bambini, nella casa dei tuoi genitori, che negli anni, per uno strano scherzo del destino, sono andato ad abitare insieme ad Ana, così da diventare custodi silenziosi delle immagini, della nostra infanzia…
Lo sai? Ogni tanto ci vedo attraversare il salone ridendo, girando intorno a quelle poltrone di pelle nera che ora non ci sono più, oppure ballando un lento mentre il giradischi suona i Mattia Bazar.

Un’infanzia strana… L’estate passata al mare dove, il Regno dei Cento, è stato quel pezzo di vita felice che poi, invece, ti accorgi che la vita vera è differente…
L’infanzia vissuta con voi è stata facile, pulita mai stanca…
<<…Ninooo è la Unaaaa…>>
Le parole di un genitore che chiamano dal balcone, quando ben oltre la mezzanotte noi, seduti sulle scalette del portone, parliamo delle cose “importanti” della vita e delle Gemelle
Noi in strada mentre giochiamo a nascondino.. “Ponte ponente ponte pi tappe tappe rugia…”
Noi la notte dei campanelli, passata a scappare lontano dal folle con il 128 bianco, smarmittato…

Ci sono sceneggiatori che passano anni a cercare una bella storia per scrivere un buon film, noi quella bella storia l’abbiamo vissuta.
Una cosa strana forse è, che poche volte abbiamo fatto un viaggio tutti assieme…
Si… Lo so… Quel week-end 14/17 Settembre del 1995 a Rimini con quella squallida serata passata al Peter Pan.

Certo, non è stato sempre tutto rose e fiori… Abbiamo avuto i nostri passaggi a vuoto, ma nulla che non si potesse risolvere.
Poi le nostre strade si sono separate… Così è la vita… Mica si poteva passarla tutta con un pallone in acqua a giocare al gioco dei maghi, a gareggiare facendosi trasportare verso riva dalle onde, oppure saltellando intorno al tavolo da Ping-Pong per un improbabile Spigadont.

Quando Hai preso in gestione il Do it , trasformandolo in quello che poi sarebbe diventato… Beh… In pochi, adulti, credevano che ce l’avresti fatta…
Credo tu sia stato il primo, che io ricordi, a fare volantinaggio sulla spiaggia usando una barca a motore, per potersi spostare più rapidamente da uno stabilimento all’altro,

A te invece e a quella strana vita parallela, vissuta di viaggi e di storie incredibili, vanno altri ricordi,
l’orecchino in un negozietto appena fuori il porto di Genova,
quasi senza soldi a Playa de Aro nell’Ottantacinque, mangiasti delle uova che erano rimaste per quindici giorni sotto al sole e lo facesti senza morire.
La strada che costeggia il campeggio di Favignana di notte mentre completamente ubriaco gridi il suo nome.
L’ingresso in derapata nel parcheggio sterrato della casa presa in affitto, nella frazione Campo di Gerace, suonando il clacson all’impazzata per avvisare del vostro arrivo e le fughe attraverso i balconi.
L’alfetta marrone, 2.4 turbo diesel guadrifoglio, sulla Salerno-Reggio Calabria.
Quella notte sul balcone con Lallo quando ti salvammo la vita.
I Depeche Mode.
“Sto diventando più basso”
Sai Baba.
Iris.

Per te invece le partite a Ping-Pong, che era impossibile batterti,
This song is not the rebel song, this song is Sunday Bloody Sunday…”
La partita a poker di una notte intera giocandoci tutte le sigarette della vacanza.
Dopo avermele vinte tutte me le restituisti…
Dicesti che erano differenti che erano di quelle con il pacchetto “morbido” e non ti piacevano…
Grazie.
La Damiano Chiesa Guidando con la mano sinistra dal sedile del passeggero la vecchia Ford Escort mk I di tua madre e poi
la Austin metro Myfair su due ruote…

A te, invece, ricordi delle estati passate in bicicletta o bruciate di fronte alla televisione guardando film dell’orrore, sintonizzandoci sul canale 55 UHF dell’etere romano chiamato La Uomo Tv, per vedere, tra gli altri, il mitico, Cinque Tombe per un Medium e Le cinque chiavi del terrore.
Le partite a Ping-o-Tronic.
La tua passione per il cinema e i corti…
Con te sono stato forse il peggior direttore della fotografia che il cinema ricordi… Ma un discreto Runner.
Nel campeggio, rientrando in tenda una notte verso le tre…
“Francé… Occhio qua che c’è il tavolino dei vicini pieno di pentole posate e bicchieri… Oh occhio…”

Sapete? Ogni tanto penso…
Se dovessi paragonare la nostra vita ad un film già visto… Quale sarebbe?
Forse il nostro film non sarebbe Un mercoledì da leoni, come spesso ci piaceva scimmiottare, andando almeno un’ora prima dell’alba, fino a Off the wall, ad aspettare le onde da surfare, fino a quando, in piedi sulla tavola, potevamo essere per alcuni secondi padroni del mare…
Come dicevo, il nostro film… Secondo me non è stato Un mercoledì da leoni,
è stato Fandango e io…
Io penso di aver dormito per tutto il viaggio.

A tutti noi per Dio!
A noi, a Dom e ai privilegi della gioventù!
A quello che siamo e a quello che eravamo…
E a quello che saremo.

(Gardner Barnes)


Dedicato al Regno:
Bravo Simac” Simone, “la forza di cento braccia”
Nino il milanese
I Dont , Massi e Frisco
e perché no…
Dedicato anche a me…
Il biondo.