… Melasenzatesta allora chiese all’uomo dei pupazzi dove potesse trovare la sua testa…
“Mi dispiace, io qui ho solo teste di pupazzi e pupazze…”
“E non ha teste di mela?”
“No,”
“Ma le arriveranno?”
L’uomo dei pupazzi rimase, per un momento, con lo sguardo fisso sulla Melasenzatesta, poi lo spostò sullo scaffale alla sua destra, scrutandone attentamente ogni angolo, ogni testa… Perché quello era il ripiano delle teste…
Poi guardò più in basso dove, in un recipiente, capelli ed occhi venivano mescolati e rimescolati in un continuo movimento circolare, da una macchina a pale dentate, che ruotava in continuazione e gli occhi, che sbattevano tra loro, facevano differenti rumori… Come di tante biglie, già giocate e perse da bambini distratti.
“Vengono da voi i bambini distratti?”
Chiese Melasenzatesta che gli aveva letto il pensiero
“A volte, qualcuno capita, apre la porta ed entra, ma capisco subito che si è perso, allora glielo chiedo subito: << Ti sei perso?>> .. Poi escono…
Puoi pagare?”
Le chiese l’uomo
Melasenzatesta cercò nelle sue tasche e ne tirò fuori due biglie da giocare, una già giocata, una gomma da masticare già masticata e una gomma da masticare da masticare, un gettone del telefono del 1974, una forcina per i capelli ed un file mp3 rotto.
“Quello ti serve?”
Disse l’uomo delle teste dei pupazzi indicando il file mp3
“Non lo so”
Rispose Melasenzatesta, rigirandolo tra le dita,
“Pensavo fosse pieno, ma quando cerco di ascoltarlo mi da errore e salta al successivo”
“Fammi vedere”
Melasenzatesta glielo porse facendolo scivolare sulla mano dell’uomo.
Il file mp3 era piccolissimo, azzurro con delle sfumature gialle e rosa…
L’uomo lo guardò da vicino, poi con una lente d’ingrandimento cercò di capire meglio dove fosse il problema…
“Se vuoi posso aggiustarlo… Che cosa avevi in questo File?”
Melasenzatesta ci pensò un po’ cercando di ricordare.
“Una canzone di qualche tempo fa… <<Il ragazzo con la giardinetta di Bionda morta>> la conosci?”
“Si la conosco, se vuoi posso prendere il tuo file mp3 e in cambio posso cercare di ricostruire la tua testa”
“Va bene, puoi tenerlo, tanto a me non funziona più”
L’uomo dei pupazzi accese la piccola lampadina che aveva sulla fronte, posò il file mp3 sul bancone, si girò e dall’immenso scaffale che aveva sulla parete ne estrasse alcuni oggetti:
un libro di giochi da tavolo, una schiena di daino, una casa di gomma da cancellare rosa profumata, ma ogni volta diceva:
“No… No… Questo no… Questo nemmeno… No no no… Neanche…”
Ma proprio quando aveva cominciato a perdere ogni speranza esclamò:
“Eccolo!!! … Lo sapevo che era qui da qualche parte…”
e come un minatore felice per aver trovato un fantastico smeraldo si girò facendole vedere il suo tesoro…
“Guarda!!!…”
“Che cos’è?”
Chiese Melasenzatesta
“Ma come che cosa è? E’ un meraviglioso torsolo di Pink Lady!!!… Ora se me lo permetti, con un semplice piccolo innesto ti inserisco… Questo… Qui… Poi lo spingo leggermente.. “
“Ahia!!!”
Strillò Melasenzatesta
“Scusa… Cerco di fare più attenzione possibile… Tranquilla ho quasi finito… Ora collego il Picciòlo e voilà …Visto?
Che spettacolo… Guardati lì”
E le indicò il vecchio specchio sulla parete in fondo.
Melasenzatesta si avvicinò allo specchio e guardandosi pensò… “Meglio di niente”
Melatestaditorsolo uscì dal negozio.
L’uomo dei pupazzi prese il file mp3 e lo scosse, era un file a scuotimento, immediatamente tutto il suo laboratorio venne avvolto dalla musica che si propagava da quel piccolo file, e mentre Bionda morta cantava:
<<Sei troppo piccolo non esco mai con te
hai 17 mentre lui ha 23…>>
L’uomo cominciò a ballare dietro al vecchio bancone in acciaio, facendo delle mosse strane con le braccia…
<<…Il mio ragazzo guida una Fiat
in piena notte in cerca di guai
noi siamo una coppia fica
e tu bamboccio solo rimarrai…>>
Poi accennò un tentativo di Moonwalk, ma inciampò finendo con la testa sullo spigolo del bancone e svenne.
Fine.
“Papà?”
“Dimmi”
“Ma qual’è la morale della favola?”
“Quale morale?”
“Papà, ogni favola ha una morale che deve far riflettere sulla vita”
“Ma cosa dici?… Ma quale morale… E’ solo una storiella inventata… Mica mi chiamo Fratelli Grimm… La morale, la morale… Ma cosa dici? Hai 6 anni, ma pensa a dormire… Dormi che domani papà si deve alzare presto… La morale, ma che davvero davvero… La morale…”
Fine.