Genio di Lampada si era svegliato presto e aveva messo a bollire il caffè.
Fuori anche se non poteva vederlo era quasi d’inverno, di nuovo,
si era guardato allo Specchio Specchio solo per un momento e non perché non avesse desiderio di guardare la lunga barba dondolare dal mento, ma proprio non voleva ascoltarlo…
Specchio Specchio era sempre troppo preso da quella cosa dei confronti…
<< Perché tu sei meglio di quello, sei peggio di quell’altro…>>
e così fece un sospiro e si mise il mantello da camera sedendosi a guardare la parete…
Quante volte aveva sognato il Fuori…
Per darti un’idea Il Dentro era grande come un monolocale in subaffitto a Shibuya nel centro di Tokio…
Però Genio di Lampada non pagava nulla quindi…
Quel giorno però invece di bere il caffè, come faceva sempre
aprì l’armadio dei mantelli da parata, ci guardò dentro poi ne prese uno color Brete-de-gatrio,
se lo posò sulle spalle e si diresse alla Botola di Conferenza e avvicinandosi all’imbutofono con un filo di voce disse:
“Genio di Lampada dal Dentro, Genio di Lampada dal Dentro ci sei Capo? Cambio…”
poi di nuovo…
“Genio di Lampada dal Dentro, Genio di Lampada dal Dentro ci sei Capo? Cambio…”
“Sono Capo da, Il Grande Fuori, avanti Genio di Lampada”
“Capo chiedo permesso per una uscita di controllo, cambio…”
“E cosa vorresti controllare? Cambio”
“La verità è che qui ci si annoia, cambio”
Seguì un momento di silenzio quasi innaturale
“Capo? Cambio”
“Va bene, permesso per viaggio al Fuori numero 0.40.768 accordato sarai inserito a coordinate terrestri random, tra venti Quintillioni di anni, chiudo”
Genio di Lampada sorrise e girandosi, sussurrò <<Venti Quintillioni>> , poi si tolse il mantello da parata color Brete-de-gatrio lasciandolo cadere a terra e tornò a sedersi rimanendo a fissare la tazza di caffè fumante…
Mentre poco dietro di lui, da una delle quattro pareti di quella stanza di 6 metri quadri senza ne porte ne finestre lo Specchio Specchio aveva ripreso a dire:
<< Sei tu il Genio di Lampada più bello del Reame si si sei proprio tu…>>
“Ma quale Reame… Sei metri quadri… Ma stai zitto”.