(Nel pensiero di Lei)

ORE: 07:41

Parlami…
Mi guardi nel silenzio…
Parlami dai…
Se non parli non capisco.
Dimmi cosa c’è che non va…

ORE: 07.42

Ti seguo con lo sguardo girare tra tavolo e divano,
è quando sei pensieroso
è così che fai.

Un problema,
deve essere un problema,

ho un po’ di paura,
paura di scoprire cosa c’è che non va.
Allora comincio ad evitare il tuo sguardo e fingo di fare cose,
Due riviste fuori posto, le prendo le giro.
Poi decido di rompere il silenzio e lo faccio chiedendoti una cosa stupida,

solo per vedere come reagisci…

ORE: 07:43

“Cosa vuoi mangiare stasera?”
“Non lo so… Fai tu amore”

Ecco, hai risposto senza neanche guardarmi,
lo sai che ieri abbiamo detto Carbonara… Ma ti sei dimenticato come sempre, ricordi solo le cose che ti fanno comodo,
hai gli occhi persi nel vuoto, continuando a fissare punti a caso della stanza dove io non ci sono… Stai fuggendo da me?
Cosa ti devo aver fatto per essere punita in questo modo?
Forse è per quella telefonata con mia mamma, mi devi aver sentita dire che in questo periodo sei stanco e demotivato?
O forse è perché ti ho buttato la maglietta della Juve, di quello francese… Plantini?
Quella con tutti i buchi ma che ci tenevi tanto.

Non lo so… E’ questo non sapere mi sta distruggendo…
Allora ti dico distrattamente:

ORE: 07:45

I jeans che ti sei messo hanno una macchia sul ginocchio, ricordi? sono quelli di quella volta che hai deciso di verniciare la ringhiera del balcone con lo smalto rosso”
“Non importa, devo solo andare a prendere le sigarette e poi torno a casa”

Non importa? Ma come… Sei sempre attento a quello che metti, che sia perfetto, pulito, stirato… Hai sempre detto che lo facevi per il rispetto che nutrivi per me… Ed ora non importa? Va bene la macchia sarà anche piccola, ma cosa sta succedendo?
Non riesco a continuare così…
Questa situazione mi sta distruggendo dentro…
E poi… Quanti hanno detto che andavano a comprare le sigarette e non sono tornati?
Lo so, lo so… Quella delle sigarette è una leggenda metropolitana… Però…

Che ansia, che dolore che mi sta salendo…
Forse non mi ami più…

Forse c’è un’altra nella tua vita…
Basta non ce la faccio più… Devo dire qualcosa… Se no esplodo…

ORE: 07:50

“Allora dimmelo….”
“Dirti cosa?”
“Dimmelo che stai per lasciarmi per andare a vivere con un’altra”
“Che cosa?”
“Da quando sei entrato in salone non mi hai degnata di un’occhiata, te ne stai così, girando e rigirando evitando il mio sguardo… Mi rispondi a monosillabi… Hai messo i pantaloni di quando stavi con Stefania… Allora dimmelo tu… Cosa dovrei pensare? Cosa c’è che non va?”


(Nel pensiero di Lui)

Mi sento una schifezza,
ieri sera con gli amici del calcetto ho fatto tardi in pizzeria e poi quella grappa finale mi ha steso, meno male che mi ha riaccompagnato a casa Beppe, altrimenti chissà…
Mamma mia devo essere veramente ridotto male…
Mi metto i primi pantaloni che trovo nel cassetto.

ORE: 07:41

Entro in salone e tu sei già qui…
Svegliata presto, non ti ho neanche sentita alzare dal letto….

ORE: 07:42

stai mettendo a posto delle riviste,
Mi squadri con lo sguardo torvo,
ma io mi sono appena alzato…
Meglio fare finta di niente….

ORE: 07:43

“Cosa vuoi mangiare stasera?”

Strano che mi chiedi questo…
Mi sa tanto di trabocchetto, ieri avevamo detto Carbonara… Meglio rimanere sul vago….

“Non lo so… Fai tu amore…”

Io sono venuto in salone per cercare qualcosa, ma non ricordo proprio che cosa, mi continuo a guardare intorno…
Boh… Magari mi torna in mente…

ORE: 07:45

“I jeans che ti sei messo hanno una macchia sul ginocchio, ricordi? sono quelli di quella volta che hai deciso di verniciare la ringhiera del balcone con lo smalto rosso”

Cavoli si, l’ho vista…
Fa nulla, la macchia è piccola…
Mi devo ricordare di buttarli questi stramaledetti pantaloni, ogni volta che me li metto succede un casino con la storia di Stefania…
Non capisco perché non li butti tu…
Mi hai buttato la maglia autografata di Platini, quella dello scudetto 1983-1984…
Mi hai detto che lo hai fatto perché era bucata… Ma quello mica era un buco era uno strappo dovuto ad un contrasto di gioco con Nela…

“Non importa, devo solo andare a prendere le sigarette e poi torno a casa”

Sei proprio arrabbiata questa mattina, chissà cosa ti passa per la testa…

ORE: 07:50

“Allora dimmelo….”
“Dirti cosa?”
“Dimmelo che stai per lasciarmi, che vai a vivere con un’altra”
“Che cosa?”
“Da quando sei entrato in salone non mi hai degnata di un’occhiata, te ne stai così, girando e rigirando evitando il mio sguardo… Mi rispondi a monosillabi… Hai messo i pantaloni di quando stavi con Stefania… Allora dimmelo tu… Cosa dovrei pensare? Cosa c’è che non va?”

ORE: 07:51

Aaaaaaa ecco cosa c’è che non va… << Occhiate, sguardi…>> … Vedo tutto sfocato… Sto cercando gli occhiali…

“Scusa Hai visto per caso dove ho lasciato gli occhiali ieri sera?”