Navi a specchio
orizzontali
nuotano a dorso
mantenendo la rotta,
insieme di viaggianti
felici veloci per Sud Sud Est
ogni vento percorso, dentro ogni guscio.
Tutto d’argento è l’mare
tutto, a metà del giorno
e scorre l’acqua “alla via così!”
mentre,
dalle spume rotte,
emerge e s’affonda intermittente l’albero maestro,
lo vedi dall’occhi che la terra scorre
sonnolenta
e sulla torre di Palidoro qualche gabbiano s’arposa e s’aggarbuglia
non c’è notte troppo lunga ne troppo buia,
tanto s’alluma la costa a bello sguardo, che dal mare un presepe pare,
eccolo,
il paese spianato di Passoscuro che di mille e cento passi, da Sud Est a Nord Ovest, s’allunga
entra da terra con l’alberata che s’avvolge al cielo, fin di sole spento;
ricordi di quant’anni d’infanzia e disinganni,
oppure, di quel vissuto fatto d’ “A volte” e dimentico di “Sempre”.