“E’ il tuo turno”
“Adesso?”
“Si… Devi salire, dai, spalle dritte, fronte alta… Cosa chiederai? “
“Non lo so”,

penso,

che sia sogno o che sia semplicemente vera,
voglia pur esser insetticida sistemico,
per tutto ciò che sia stata o infinita,
mi basta che da ricordare sia.

Salgo a bordo…

Unico passeggero ammesso,

ma alla fine, questo è tutto quello che avrò avuto, un biglietto di sola andata,

forse avrei preferito abbracciare una galassia,
oppure scindermi in tre anelli gassosi,

ma resto qui, passeggero della mia vita,
e guardo fuori dal finestrino…

Sfilano via,
Betulle Betulle stazione Betulle Betulle Betulle stazione,
senza fermate.

Sento l’urlo della locomotiva dentro al cervello

Tuuuuuuuuuuuuhhhhh Tuuuuuuuuuuuuhhhhht

“Non sporgersi dal finestrino”
“Non lanciare oggetti dal treno in corsa”

sospiro,

Tuuuuhhhhh Tuuuuuuuuuuuuhhhhht

ogni tanto guardo in alto,
c’è una scritta mezza cancellata dal tempo
questo è un vecchio treno, proprio come me

la sto fissando già da un po’…

In caso di emergenza tirare la leva