Ho strappato quel fiore
giravo disattento
guardando ben d’oltre dal mio naso
e l’ho strappato,
ma non di voglia…
Quella di quando ne reco a ciuffi
e ora…
Ora se ne sta caduto, reciso, morto
i petali ancor, di color isplendidi.
Mi guarda, che lo guardo,
quasi possa…
Quasi mi veda,
e come muto sto
con dentro dentro
l’ansia che gridando sale.
Scusa… Dico sott’oce
m’accovaccio e lo prendo
e di bugia mi faccio scudo,
a lui mento, come d’incanto
che l’destin gli fu avverso
che l’caso gli fu fatale,
e certo…
Mica glielo dico,
che l’ho pestato male.