Di passaggio
guardando alle persone
ci ritroviamo con quei bimbi
alle altalene
nella sabbia
al mare
giocando a nascondino
ruba bandiera
o con quei ragazzi
seduti al muretto
chiusi in una macchina
a parlare del mondo
improvvisamente con una famiglia
a parlare del futuro dei nostri figli
e a guardare le figure curve
che camminano tra noi
cercando di non incrociare
il loro sguardo
lo sguardo di quella donna anziana sulla sedia a rotelle
come se la vecchiaia fosse una malattia
una malattia contagiosa
come se potesse toccare tutti
ma non noi, cazzo, non noi,

Continuando a passeggiare
allora,
nel riflesso di un finestrino di una macchina
o di una vetrina di un fornaio
eccoci li,
a cercare di tirare su le spalle
un po’ curvi, un po’ goffi
lontani anni luce dai visi di ragazzi e ragazze
delle foto appese ai muri
da quelli nelle cornici argentate
quelle impolverate
quelle dimenticate
lasciate in bella mostra
pronte ad illuderci
che in un istante
lontano,
fossimo riusciti
a bloccare la nostra vita
a fissarla in un momento felice
la comunione
il matrimonio
quella vacanza in montagna.

Di passeggio
guardando alle persone
ci ritroviamo
un giorno
ad incrociare lo sguardo
con quella donna anziana
sulla sedia a rotelle
e non importa se siamo bambini, adulti o ragazzi
un giorno quella donna saremo noi…

O forse lo siamo giĆ