Un mago di periferia del tutto sconosciuto, un giorno decise di fare uno spettacolo che tutti avrebbero ricordato,
un numero eccezionale, uno di quelli che rimangono nella storia per sempre.
Con gli ultimi soldi, affittò il più bel Teatro della città, quello dove le Signore ed i Signori eleganti andavano a vedere le grandi opere durante la stagione della lirica e attaccò per ogni dove, volantini e manifesti che recavano scritto:
“Ore 22.00 – Solo per una notte – Il prossimo Martedì – Unico, meraviglioso spettacolo di magia di Kormo il Grande”
Per un caso del tutto fortuito, entrai in possesso di uno di quei biglietti ed è grazie a ciò, che ora potrò raccontarvi, cosa successe quella notte.
Io, per mio conto, vi prometto di essere il più dettagliato possibile, anche se comprenderò tutti coloro che potrebbero non credere a ciò che scriverò.
Ma ora veniamo ai fatti:
In quei giorni di attesa, sebbene nessuno ricordasse di aver mai visto una sua esibizione, si erano sparse voci incontrollate, sulle incredibili capacità magiche di Kormo il grande, che prometteva di sorprendere tutti, con dei numeri incredibili, quindi, la sera del grande evento e fin dalle prime ore del pomeriggio, si era formata una lunga fila di persona di fronte all’ingresso del teatro e oltre ai possessori di un regolare biglietto, erano in molti quelli che, per curiosità o perché tentavano di intrufolarsi, si agitavano gridando ed imprecando.
Quando alle 21.30 esatte si aprirono le porte del teatro, le persone si gettarono a capofitto nella grande sala d’ingresso e poi nei corridoi e su per le scale, occupando la platea, il loggione e anche il palco reale,
presto si perse il conto di quanti fossero entrati e io stesso vidi certi rimanere in piedi, poiché i posti a sedere erano finiti.
Il brusio all’interno, era così forte, da coprire i miei pensieri, ma quando alle 22.00 le luci si spensero, tutti tacquero…
Subito il suono di cento Sitar ci avvolse,
difficile dire da dove provenisse, non v’era un’orchestra e nel vecchio teatro mancava del tutto un impianto di filodiffusione, poi il sipario si aprì e una luce verticale si accese illuminando Kormo il grande, che indugiava in ginocchio nascosto sotto al suo mantello nero.
Dopo una misurata pausa, si alzò e aprì le braccia, salutando il pubblico con un aggraziato inchino…
Un applauso si generò spontaneo per poi scemare:
“Signori e signori… “
Disse rivolto agli spettatori,
“Questa sera, vedrete cose che ha raccontarle nessuno vi crederà e ne udrete altre in grado di far perdere la ragione ai più… Ma non abbiate timore, perché io vi dico, fortunati coloro che siedono con noi stasera”.
Poi con un ampio gesto del braccio, fece apparire, nella sua mano destra, un bastone di legno nodoso, era lungo circa un metro e alla sommità recava scolpite tre teste di demone, tutte avevano le cavità oculari accese di un rosso vivo, un rosso fiammeggiante.
“Che lo spettacolo inizi!!!”
Gridò Kormo, muovendo il bastone come fosse una bacchetta magica e come d’incanto il teatro si trasformò in una caverna buia,
sulle pareti umide ed ammuffite baluginavano fievoli lampi di luce rossa, provenienti dal bastone del mago e le ombre tremolanti degli spettatori si stagliavano sulla parete di fondo che sembrava non aver più alcun ingresso od uscita.
Poi, dal pavimento, si cominciarono ad aprire delle fenditure sempre più grandi, dalle quali fiamme rosse, gialle ed azzurre, salivano verso l’alto con un rumore simile a mille tempeste.
Alcuni dei presenti cominciarono a cadere nelle spaccature e mentre precipitavano chissà dove, le loro urla non si affievolivano, anzi sembrava aumentassero d’intensità.
Kormo a quel punto cominciò a ridere, una risata tetra continua, pulsante, che rimbombava nella testa e nei pensieri di tutti coloro che ancora resistevano, aggrappati ad una poltrona o alla gamba di un altro malcapitato…
Ma pian piano caddero tutti, uno dopo l’altro, assieme a file intere di poltrone ed in breve, tutto l’interno della caverna si trasformò in un cratere fumante di grida e fiamme.
Kormo a quel punto mi guardò e indicandomi con il suo bastone fiammeggiante …
mi disse una cosa che non avrei dimenticato, per tutta la vita.
“A te… Misero mortale… che io oggi ho risparmiato… A te lascio il compito di avvisare le genti tutte che, a meno di non cambiar strada, le loro anime saranno destinate a finire in una buca fiammeggiante… Hai capito quali sono le cose che dovrai dire?”
Io annuì brevemente e credo che questo bastò come segnale a Kormo per interrompere lo spettacolo.
Improvvisamente il mago scomparve e con lui la grotta con la muffa e le fiamme, per lasciare nuovamente il posto al teatro, dal quale però sembrava fossero misteriosamente scomparsi tutti.
Le luci ora erano accese e il mio cappotto era ancora lì dove lo avevo lasciato, sulla spalliera della poltrona, lo presi me lo girai intorno al braccio ed uscii in strada.
Il giorno dopo indugiando di fronte alla solita edicola, mi ritrovai a leggere di 1.625 persone scomparse dal teatro e un signore alla mia destra con il quale stavo condividendo la stessa lettura disse come in un pensiero ad alta voce:
“Chissà cosa sarà successo… Se avessi trovato un biglietto, forse adesso sarei scomparso anche io”
A quel punto non mi seppi trattenere e glielo dissi:
“Io c’ero”
“Davvero? E come è stato? Cosa è successo?”
Fu allora che mi tornarono alla mente le parole di Kormo il grande, quelle parole dette durante l’apocalisse finale mentre tutti precipitavano tra le fiamme:
“A te… Misero mortale… A te lascio il compito di avvisare le genti tutte …Hai capito quali sono le cose che dovrai dire?”
Io non ho mai avuto una buona memoria e non so se fossero proprio quelle le parole, comunque nella mia risposta al tizio vicino a me, cercai di basarmi più sul quadro generale che sulla cosa del: “A te misero mortale lascio il compito…”
e quindi dissi:
“Cioè, tutto bello per carità, effetti speciali fantastici, però…”
“Però cosa?”
“Però ha fatto una magia sola… E lo spettacolo poi…”
“Cosa aveva lo spettacolo?”
“Corto, troppo corto, secondo me non valeva il prezzo del biglietto”