A passi lenti vai
con il tuo cane,
un cane grande dal pelo fulvo
parli sottovoce,
muovi le mani…
Con i gesti t’aiuti,
indicando, disegnando l’aria.

Dimmi è l’passato quel che conti?
del prima, del dopo, del quando?

Improvvisa
una cornacchia
ferma il tuo bisbiglio
e la solitudine tua torna,
privo d’altri pensieri
a passi lenti segui…
Ombra senz’ombre
nessuno ti vede

questo che va in carta
del tuo passaggio è un ricordo,
ricordo di vita,
d’onore…
Dedicato a te,
a quei giorni spenti
a quei tuoi passi lenti.