Io mi chiamo Mario,
abito qui in Via Roma al civico 27, su al secondo piano, interno 7, con mia moglie Adele, una casa semplice, due stanze bagno e cucina.
Mi piace ascoltare il pianoforte suonato dalla signora Rosa del terzo piano e sentire l’odore del mare quando il vento da Sud lo porta fino alle nostre finestre.
Sono in pensione da circa 8 anni ormai.
Quando esco, faccio le stesse cose, giorno dopo giorno.
Scendo le scale, arrivato al portone giro a destra, passo davanti al negozio di fiori e la fioraia, la signora Gina, tutti i giorni mi regala un garofano rosso, che metto all’occhiello della giacca, mia moglie è gelosa di questo gesto e a me piace, perché mi fa capire che dopo 34 anni è ancora innamorata…
Mi fermo a comprare il giornale e poi il pane da Massimo, mezzo filone francese, solo mezzo perché le nostre due figlie, Chiara e AmbraMaria sono sposate e non vivono più con noi, così che, ora prendiamo meno pane.
Oggi passo anche dal macellaio, non quello all’angolo, vado un po’ più avanti, oltre l’incrocio, fino al viale con quegli alberi belli, proprio davanti alla fermata del 29, c’è Alberto, mia moglie mi ha detto che lì la carne è più buona di quella di Sergio… “Ma che scherzi...” Mi ha detto “Alberto ha la carne migliore” e nel mentre penso a lei e a quanto la amo.
Mi sembra tanto tempo che non esco, questa mattina mia moglie dice che mi sono dimenticato di prendere le chiavi, vabbè succede…
Mi ha rincorso per le scale e mi ha dato un grande bacio, è da tanto che non me ne dava uno… Tanto quanto mi chiedete? Non lo so…
Me l’ha dato perché è gelosa… Ve lo dico io che la conosco bene.
Noi viviamo qui a Via Roma al secondo piano… Con lei mi piace ascoltare il suono del pianoforte e sentire l’odore del mare, perché io sono in pensione da un po’…
… Allora… Il portone e poi a destra, a destra… Il negozio di fiori… La signora mi sorride, si avvicina ha in mano un garofano e me lo mette all’occhiello della giacca… Ma che bel sorriso quella signora…
Il pane è mezzo filone di quello che ho preso ieri….
Grazie arrivederci.
Fino all’angolo… Solo fino all’angolo, quante persone ci sono in giro, il marciapiedi è pieno.
Esco anche oggi, mia moglie probabilmente ha assunto una domestica per aiutarla con le pulizie, strano che non me ne abbia parlato… Noi ci diciamo sempre tutto… Questa volta però sarà meglio non dirle che la domestica mi ha seguito fin sulle scale per darmi le chiavi di casa poi però mi ha stretto forte e mi ha dato un bacio… A me… Figuriamoci proprio a me… E proprio sulle labbra…
Il pane… Ecco il pane…
Quando torno a casa devo ricordarmi di dirle di una signora che mi ha fermato per strada per darmi un garofano che pare mi conosca bene…
Il garofano che stringo nella mano…
L’incrocio, la fermata del 29…
Fa freddo è buio, non c’è nessuno sul marciapiedi… Quando è scesa la notte? E cammino…
Io abito…
Possibile che tutti i negozi siano chiusi?… E domani devo anche andare a lavoro…
Fa freddo, ho fame… ho del pane e un fiore…
Questi signori gentili mi hanno portato a casa loro… Almeno qui fa caldo…
Hanno chiamato tante persone… C’è la domestica e due ragazze giovani…
Stanno tutte parlando con i signori gentili vestiti da Carabinieri…
Il tè era buono… Caldo
“Perché io devo venire con voi?… Io resto qua con i signori gentili… Io non vi conosco Signora…”
La signora piange… Mi dispiace che stia piangendo, spero non sia per colpa mia…
“Signora perché piange?”
“Non pianga… Va bene allora… Vengo con voi”
“… E dove mi portate? A casa? D… Dalla mia mamma spero”
Mentre siamo in macchina in silenzio
guardo la città mischiare le sue luci
nella mano ho un fiore rosso un po’ sgualcito,
lo guardo e penso… quanto è bello
Ora che arriviamo a casa lo regalo alla mia mamma…