L’cielo buio di tempesta
l’onde,
il mare di rumore soffia.
Poco piĆ¹ avanti e appena dietro…
Onde, ancora onde,
in mezzo il nulla
la terza…
L’ultima onda arriva
ritorta muta
gonfia
crolla
esplode
e centrifuga
gabbia senza sbarre
rotolando
veloce,
urla il silenzio d’acqua
ricordi di respiro ora persi di schiuma.
Il tempo rallenta
i secondi diventano minuti…
Finalmente affioro in un lungo soffio,
nato di nuovo,
esco dalle gambe del mare,
lo sguardo verso il largo… Arrivano
nuoto verso l’orizzonte ancora…
Vado a giocare con la prossima.