Contestualizzare…
Devo mettere un fine al finale…
Contenuto di contesto…
Continuando a fendere le onde con il viso dentro ad ogni pensiero.
Altro, donna o uomo che sia, nell’abbandono pèrdono consistenza tra parole differenti.
Bagno acido, di consigli inevasi
si, no forse, non so.
Barro una casella a caso,
casualità ponderata.
Compensa e aspetta…
Compensa e aspetta…
Intorno a me c’è silenzio, solo il ronzio nelle orecchie, diciotto metri, diciannove, qua sotto i pensieri sembrano rallentare, un pesce azzarda, vicino, mi “annusa” e se ne va…
Guardo il profondimetro 24 metri…
Lo sai?
Qua sotto è tutto ovattato c’è solo il rumore regolare delle bolle d’aria espulse dal boccaglio
…BRRLBRLLUBRLL… BRLBLLURBRLL…
31 metri, il fascio luminoso della torcia mi ricorda la spada laser di guerre stellari…
<<… Io sono tuo padre…>>
Lo dico mentalmente ad una Cernia, che però mi ignora, in altre faccende affaccendata.
35 metri…
Provo a fare Barbara Ann dei Beach Boys con le bolle d’aria:
…BRBL… BRBL… BRRLB… …….BRBL…BRBL…… BRBL.BRBL.
Ma non rimango soddisfatto del risultato…
39 metri, comincio ad intravedere la sagoma dell’aeroplano
Un amico di immersioni me lo ha segnalato due settimane fa, avevo pensato di andare presto a vedere, ma poi, un po’ il lavoro, un po’ le solite cose, eccomi qua due settimane dopo.
Il profondimetro segna 41 metri, avverto un brivido e sento che il freddo non ne ha la colpa.
Mi avvicino
Lo tocco,
per oggi può bastare
Compensa e aspetta…
Compensa e aspetta…
Ok ora puoi risalire….
Ma un movimento appena dietro al vecchio aereo attrae la mia attenzione…
Forse un pesce?
Si, penso, ma deve essere bello grande, forse un delfino…
Mi avvicino leggermente e tra le lamiere ricoperte di alghe e coralli, un poco dietro alla carlinga, ecco apparire una sagoma strana,
una donna con i capelli color del rame mossi dalla corrente come alghe abbandonate.
lo sguardo spaventato ma vivo, allora penso….
A 40 metri di profondità senza respiratore, certo è possibile che sia scesa in apnea ma perché rimane ferma nascosta dietro al vecchio aereo?
Mi avvicino…
Le faccio un cenno,
un saluto con la mano …
Passo vicino all’elica piegata del motore e quando me la trovo davanti mi rendo conto che ha le gambe impigliate in una rete a strascico di quelle usate dai pescherecci d’altura, difficile non guardarla attentamente, perché è completamente nuda.
Prendo il coltello e comincio a tagliare via la rete stando attento a non segarle via una malleolo…
Appena libera mi fa un mezzo sorriso e con una capriola perfetta invece di andare verso l’alto si getta a capofitto, nel buio completo, nuotando verso l’abisso oscuro, provo a seguirla per qualche metro ma il mio profondimetro dice 42 metri e la riserva d’aria per la risalita è al limite.
La vedo poco più giù…
Si è fermata mi guarda, sembra aspettarmi…
45 metri.
Penso: “solo due gambate e poi torno su…”
52 metri…
Lei riparte scende ancora e poi si ferma e mi guarda mentre arranco a 58 metri
Vedo un pesce strano, ha il viso del mio istruttore di Sub “er murena” e mi sorride…
a 65 metri mi ricordo il primo giorno delle elementari,
mia mamma che mi lascia in una classe piena di bambini e il mio pianto a dirotto…
Guardo ancora il profondimetro… segna 68 metri…
“er murena” si avvicina, mi guarda e mi ripete la frase con la quale ci congedava…
<<… E ricordatevelo bene… >>
E scoppiando in una sonora risata la ripeto come in un mantra…
<< … E’ severamente vietato inseguire le sirene…
E’ severamente vietato inseguire le sirene…
E’ severamente vietato inseguire le sirene…
E’ severamente vietato inseguire le sirene… .>>