Cadono spine,
a terra,
sono tutt’intorno a me,
si vedono
le puoi contare,
ogni spina è un coltello,
una stilla di sangue nei miei pensieri,
una goccia di sudore
secreta dalla mia pelle,
le guardo scivolare sulle mie scarpe nuove,
pensa a quanto tempo ho speso nel dolore…
guardandole cadere,
senza reagire…
Troppo tempo,
ed un rimpianto si affaccia debole:
“Se avessi guardato meglio?
Se mi fossi mosso differentemente?”
Ma ormai è tardi
e alle cose successe non v’è cura…
Sono immobile
congelato, fermo
disperato
mentre
spine cadono
intorno a me…
Bianche,
Siemens…
Dallo scaffale del ferramenta,
ora le devo raccogliere…
Tutte…
Perché l’uomo delle spine
mi sta guardando…