Il vento era arrivato appena dietro le colline ed era giunto il momento della raccolta dei Diamanti.
I Diamanti erano l’unica moneta di scambio con la tribù degli Gnomi Anes, commercianti senza scrupoli.
Fondatori degli Gnomi Anes erano i fratelli Htrowdnilk che giorno dopo giorno erano diventati insaziabili e governavano la loro tribù avendo instaurato un clima di terrore e approfittandosi di tutti coloro che venivano, anche da terre lontane, per poter scambiare i Diamanti con Nuovi Terreni, Dimore magiche o fabbriche magiche che solo gli Gnomi Anes possedevano.
“Figlio mio ricorda di conservare sempre una cosa bella da fare al tramonto così che il passaggio delle clessidre dure o di quelle noiose ti si tramuti in morbida attesa“
“Cosa, Padre, cos’è una cosa bella?”
“Beh, per esempio … La raccolta dei diamanti al primo buio, cavalcare l’Ippogrifo intorno alla Torre della Strega oppure correre a perdifiato dalle scese di Bakha finendo a rotolare nella polvere e ridendo come ilari novizie devote alla Maga Karhama“
“Hai preso i retelli?” Chiese Kleno al Rubasogni
“Certo che li ho presi“
“Che tempo è?“
Il Rubasogni prese la vecchia tenda coprente e con uno strattone fece scorrere gli anelli d’osso di Ippogrifo, liberò l’imposta, L’oscurità tremolante della torcia venne sciolta dal chiarore della prima luce… fissò i monti, lo sguardo cupo, accigliato, il naso adunco, le rughe violente sulle guance e sulla fronte
“L’alba sta salendo da dietro i monti Thalman…” Rispose… Ed aggiunse:
“Questo è il momento migliore per prendere il cammino mio Signore“
“Bene… Andiamo allora“
La strada fino ai pozzi dei desideri era lunga, lo sapevano bene, due giri e mezzo di clessidra dura e quattro clessidre noiose… Abbondanti.
“Padre…?“
“Dimmi…“
“Potrò cavalcare ancora L’Ippogrifo?“
“Ma certo che potrai farlo… Riposa, recupera le forze e pensa a guarire“
Kleno e il Rubasogni camminarono con gli sguardi rivolti al cielo delle ultime stelle, poi in basso, seguendo i sentieri fin oltre le colline, il vento li accolse e tenne loro compagnia anche dopo essere entrati dalla porta Eterna delle vecchie mura di Artemachìa.
Al vecchio prato di bivacco, nel corso di quel tempo i due avevano scavato 14 pozzi dei desideri con l’aiuto del figlio di Kleno, almeno fin quando il malcapitato non era precipitato maldestramente nel quindicesimo in costruzione che, per sua fortuna, non era ancora abbastanza profondo da renderlo: unica essenza di memoria destinata a dissolversi clessidra dopo clessidra, ma si era preso ciò che di migliore possedeva… La forza della sua giovane età e soprattutto quella incredibile illusione di respirare invincibilità.
Ben presto però si accorsero che con il passare delle clessidre i raccolti andavano diradandosi, i Pozzi dei desideri al prato di bivacco di Artemachìa in origine davano 50 Diamanti ogni 12 Clessidre noiose, ma ora… Ora era tutta un’altra storia… Trentasei clessidre noiose senza Diamanti, quattordici Pozzi dei desideri che davano qualche moneta, qualche Elisir un po’ di polvere magica ma…
Niente Diamanti.
Kleno si calò nel primo pozzo, poi nel secondo, di volta in volta affondava il Retello nell’acqua e tornandolo al secco ogni volta l’illusione gli si spegneva dal viso stanco.
Si sedette al bordo del quindicesimo pozzo, non aveva raccolto Diamanti neanche al giro della quarantottesima clessidra noiosa e il retello era tristemente vuoto.
Il quindicesimo Pozzo dei desideri era quello dove aveva visto cadere il figlio, dove lo aveva visto quasi perdersi…dove si era aggrappato alle sue ultime forze trascinandolo fuori con l’aiuto del Rubasogni, dove aveva pianto disperato, nascondendo le sue lacrime, dopo aver visto le gambe del figlio, oramai spezzate, ripiegate in una posa innaturale e dove gli aveva sorriso rassicurandolo e caricandoselo sulle spalle per ricondurlo fino al castello in un difficile e faticoso cammino.
Allora… Solo allora alla quarantottesima clessidra senza Diamanti nei suoi quattordici pozzi, seduto, stanco, le mani tremule di fatica, alcune gocce d’acqua magica gli rigarono il volto scivolando sulla pelle e volando dalle dita a terra, al cadere nacquero, nell’istante, mille di fiori color del tutto.
Kleno guardò il cielo… Poi guardò il Rubasogni, si mossero all’unisono, si alzarono e con loro si alzarono le loro braccia, in alto, insieme ai loro occhi, una cantilena uscì giungendo dalle loro voci divenute così cupe, profonde, gutturali,
entrambi strisciando prima il piede destro nella terra e sbattendolo con vigore, alzarono una nuovola di polvere e seguendo con il sinistro e ancora il destro intonarono la maledizione…rivolta ai fratelli Htrowdnilk della tribù degli Gnomi Anes
OOOOOhhhhhhh Odi vento questo canto Anto Anto Anto,
EEEEEEE hhhhh è un canto di dolore Ore Ore Ore,
Grande Taihbyon
Ascolta queste parole,
OOOOOhhhhhhh Odi vento questo canto Anto Anto Anto,
EEEEEEE hhhhh è un canto di dolore Ore Ore Ore,
Grande Taihbyon
Ascolta queste parole,
possano gli Gnomi Anes….
(……………………..)
….Ma improvvisamente il vento si alzò impetuoso urlando e ruggendo e nessuno ricorda di essere più riuscito ad ascoltare altre parole di quella tetra cantilena e i pochi presenti che guardavano le due figure danzare, giurarono di aver visto le gocce di acqua magica trasformarsi in sangue e cadere come grandine segnando il suolo e cadendo intorno a Kleno e al Rubasogni senza mai sfiorarli.
Poi da ogni goccia di sangue caduta sorse una Banshee urlante, decine, centinaia, migliaia di Banshee urlanti tutte unite in un canto così potente da coprire il ricordo delle mille trombe di Graghal, Il vento crebbe insieme alle urla, poi in un momento tutto tacque.
Kleno e il Rubasogni avevano abbassato le braccia interrompendo quella strana danza e le Banshee si stavano disperdendo seguendo il vento…
“Siano salvi solo i giusti !!!” Urlò Kleno all’indirizzo dell’ultima ombra di Banshee urlante
Ora… le Banshee… (Lo sappiamo, dalle storie tramandate dai nostri genitori e ancor prima dai nostri Nonni) corrono urlando nel vento, cercando i fratelli Htrowdnilk e tutti gli appartenenti alla tribù degli Gnomi Anes… per fare la giustizia invocata da Kleno di Artemachìa e dal Rubasogni quel giorno al prato del bivacco …
Ad alcuni di noi piace pensare che ci sia qualcosa di vero
Chissà… Forse è solo una storia….
Però, forse, se lo facessimo tutti quanti insieme, alzando le braccia e guardando il cielo, trascinando prima il piede destro e sbattendolo a terra e poi il sinistro….
Cantando:
OOOOOhhhhhhh Odi vento questo canto Anto Anto Anto,
EEEEEEE hhhhh è un canto di dolore Ore Ore Ore,
Grande Taihbyon
Ascolta queste parole…………
Forse…Dico forse….
potremmo trovare qualche Diamante in più nei Pozzi dei Desideri ….
Chissà…. (Sospiro)