Sorridiamo a vista, viaggiando attraverso la nebbia,
epici noi, soli o con gli altri, contro tutti,
parliamo di elementi dissociati, amici dimenticati
e voliamo con la mente persa,
navigando verso la luce, lenti, inarrestabili
secondi mai a nessuno,
indichiamo agli altri dove andare, mentre siamo persi, perché noi,
alla strada non facciamo caso,
tutto o niente,
uomini e donne in tanti modi differenti,
terra e mare.

Torniamo spesso indietro per guardare il V.A.R. della nostra vita,
oppure facciamo finta di niente, quando il dolore si copre di dolore.

Quaderni a righe e quadretti noi,
usando matite blu,
evitiamo di accorgerci dei nostri errori,
lasciando fuori dalla porta
le disperazioni le anomalie
ora o più, quando il tempo ci sputi oltre,
controllando, da una finestra,
hotel d’attesa empatica quello
e d’altri, in una grande città di alberghi che…
è stato, è e sarà.

Sogni fuoriescono dai nostri cassetti…
Usandoli a volte,
costretti di risa e del pianto,
cospargiamo i vestiti di sale,
e caduti di ginocchia,
sogniamo di nuovo,
spersi…

Ora respiri lenti,
falene che ballano,
indicando lampioni sogniamo ancora.
Non c’è resa,
occhi solo al futuro,
ancora e ancora e ancora,
dopo il giorno, notte velata e mattina
ore fatte di minuti,
riso a terra per contare i secondi,
abbracciami,
vedimi,
incenerisco d’attesa.

Valore, quanto valore diamo…
In pochi… Redenti, allo spazio mentale.

A chi passa e va,
motivi suonanti, si ripetono e
ottusi o emergenti sofisti,
poveri d’animo o ricchi di spirito annegano insieme,
ordinatamente, senza spingere,
Caronte li porta, attraverso anse mnemoniche,
opportunisti d’ambientazioni medievali o modernisti
piangono anch’essi, rivolti al cielo.
Indignazione e ludibrio,
uno di dieci, o di cento o di mille,
dalla nera pece esce salvo.

Insistiamo,
una seria insistente voglia di…
Nascere.
Assenti dai pensieri, saremmo ancora?

Forse da noi dipendesse…
Ad arrivare fino a Gea,
ripensandoci,
forse qualcuno sceglierebbe di…
Assentarsi, forse immotivatamente, ma chi starebbe a fare…
L’appello?
La stima che di voi mi permea interiormente mi impedisce di dubitare.
Arrivederci