Bruciando cenere
perché sono… Allergico a me stesso,
mi sono accorto che, sotto al grigio, ci sono delle ossa.
Le ho prese, pulite, sistemate,
messe una di fianco all’altra,
come fossero una collezione,
ordinate,
dalle più piccole alle più grandi.
Mi hanno detto, che tutti quelli che mettono in fila delle cose, hanno dei problemi al cervello.
Mi sembra troppo generico, almeno prima, dovremmo discuterne un po’.
Mi parli dal telefono in viva voce, ma non ti sto ascoltando perché i miei pensieri, stanno facendo troppo rumore.
La verità? Ho fatto caso solo, ad alcune cose…
“…E ha fatto un gran casino… E lo sai cosa le ho risposto?… Le avevano finite… Ma ti rendi conto… Ma mi stai ascoltando?”
Si lo so, ho riattaccato senza dire nulla, ma cosa cambia?
Non cambia proprio niente.
Tu hai i tuoi problemi…
Io ho le mie belle ossa bianche, pulite…
Le ho bollite nella benzina…
E’ Il metodo più rapido per staccare ogni più piccolo pezzettino di carne rimasto attaccato…
Le tiro fuori dalla pentola… Devo stare attento perché, sono ancora calde e grondanti benzina…
Con i pollici spingo, leggermente, al centro… Dapprima, si crea una spaccatura sulla superficie, e poi, la carne sguscia via, intera, dall’osso, portando con se, tutto il suo dolore… Tendini, nervi, muscoli, vene, arterie… Finisce tutto sul pavimento…
La carne non mi serve…
L’ho tirata li, in un angolo…
Da dove mi guarda, così, con uno sguardo inutile…
Le ossa invece…
Le ho messe proprio qui davanti a me, sul pavimento.
Ho dovuto trovare uno spazio pulito, uno spazio che non sia sporco di sangue…
Mica voglio sporcare le mie bellissime e bianchissime ossa, tutte belle allineate…
Questo femore, per esempio, è stupendo…
Qui c’è il Perone e una Tibia e il Calcagno… Vicino posso metterci tutte le dita del piede…
Suonano alla porta, ma tanto non rispondo, oggi sono di riposo, ho cambiato il turno con quella del reparto elettrodomestici…
Io voglio solo continuare, ad allineare le mie belle ossa bianche…
Uffa… Proprio non la vogliono smettere di suonare e bussare…
Io d’altronde sono qua, in terra, sdraiato sulla moquette e certo non ci vado ad aprire… Tanto sarà il solito venditore…
Qua, ho tutto quello che mi serve…
Il fornello da campo, acceso, con sopra la pentola e dentro c’è la benzina, che bolle, con le mie belle ossa che si stanno pulendo…
La sega da falegname?
Non avevo niente di meglio, dovevo scegliere tra:
coltello elettrico e sega da falegname…
Ho fatto, la scelta più logica per chiunque…
Ho scelto di usare la sega da falegname…
L’unica cosa… Forse… Che stona… E’ tutto quel sangue sulla parete…
Gli schizzi arteriosi, però, sulla carta stoffa azzurra, formano dei disegni bellissimi, sembrano…
Dei fuochi d’artificio marroni…
Blu e rosso fa il marrone, lo sanno anche i bambini…
Hanno smesso di bussare… Si saranno stancati.
Immergo le pinze del camino nella pentola… Una rotula… Bellissima… Mi mancava…
Sarà la gioia di aver trovato una rotula, ma mi sento un po’ stanco… Forse dovrei smettere, ma sono come un giovanetto che apre un pacchetto di figurine…
Ce l’ho mi manca, ce l’ho mi manca, ce l’ho… L’osso cuboide… Mi manca… Questo deve essere raro…
Infilo, di nuovo, le pinze, nella benzina borbottante e tiro fuori l’osso cuneiforme laterale…
La stanchezza è tanta… Probabilmente sarà a causa dell’ora tarda, sono almeno due ore che mi sto divertendo con queste bellissime ossa bianche e quando ci si diverte, il tempo, si sa, corre veloce…
Le allineo tutte… Una vicina all’altra… Le mie ossa delle gambe…
Delle mie gambe…
Le ho tagliate, appena sotto il bacino…
E’ stato un lavoro lungo…
La sega da falegname non è certo lo strumento più adatto…
Ed ora sono un po’ stanco…
Forse dovrei spegnere il fornello da campo, per evitare qualche incidente…
Non voglio che i condomini mi dicano le solite cattiverie…
Quando passo, ho notato che, mi indicano a dito… Quando pensano che non guardo nella loro direzione… Mi indicano…
Ma io li vedo…
Li vedo sempre…
Perché ho una buona visione periferica…
Ho sentito un rumore, un botto forte… Devono aver sfondato la porta…
Come si permettono?…
Forse dovrei mettermi qualcosa addosso…
E poi con tutto questo sangue, disordinato, sulle pareti…
La casa è impresentabile…
Chissà lei cosa starà facendo…
Sono entrati, sento delle urla…
Ma lei… Lei non c’è…
Meno male, non vorrei mi vedesse così…
In déshabillé…
Non strillate…
E’ tardi…
Non si può fare chiasso dopo le 22.00…
Lo dice il regolamento del condominio…
Non che io lo segua proprio alla lettera…
Anche per questo tutti mi odiano…
Siete dei ladri?
No…
No…
Fermi…
State fermi…
Non mi toccate…
Potete portare via qualsiasi cosa…
Ma lasciatemi qui…
Con la mia bellissima collezione di ossa bianche…
Tutte allineate…
Una vicina all’altra…
La mia collezione…