Non v’è risposta al dolor che si trascina
non nuovo, già vissuto.
L’attesa è un tema che ritorna
ferma immobile mai stanca.
Vorrei aver parole intere ma…
M’inciampo in pronuncia
d’un pensier complesso,
analizzo,
scruto,
sòglio far esso,
non v’è morte più dolorosa
che c’accompagni,
della graffiante,
ch’aggrappandosi rimane,
resistendo all’ombra del passato
sperando torni,
anche solo in un frammento,
quella stessa vita ch’ha vissuta.
Ma non torna
ch’è già persa,
respira piano
ha occhi vuoti,
attende il passaggio
lo odia lo anela,
è la paura
che trascina l’animo
nell’ombra
e solo una voce o
una mano s’attende
quando in letto si sta,
aspettando sorella morte.