Un altro giorno passa
un’altra ferita nella mente,
un’ altra volta.
chiudendo gli occhi,
con il respiro tu ascolti,
l’odore del mio dolore,
E’ l’attimo delle parole che scorrono,
sono le tue?
Tanto lente che il tempo lo stanno costruendo,
le tue parole,
una poi l’altra
più veloce
poi d’un fiato
di nuovo
chi sei?
Ma non importa,
mi hai fatto male
ed ora mi importa solo
delle tue paure,
il tuo buio,
il tuo mostro
che sarà solo tuo
più e più volte
solo tuo
è un momento
un attimo
in un soffio mi giro…
te lo chiedo distrattamente…
“E tu… Di cosa hai paura?“
mangio viva
la tua felicità
chiudendola in un anfratto della tua mente,
un buco di oscura solitudine
rigurgitante d’incubi laceranti
vinco facile,
chiudendo gli occhi,
con il respiro ascolto,
l’odore del tuo dolore
sfiorarti l’anima
Una lama di luce filtra dalle persiane socchiuse
tu sospiri,
la sigaretta a metà,
tra l’ombre,
volute di fumo e
capelli si mischiano al tuo profilo,
in un soffio mi giro…
e te lo chiedo
ancora
distrattamente…
“Ma tu… Veramente, di cosa hai paura?“
“Dopo?“
“Tranquilla, dopo non c’è niente“