“Compagni Pirati…“
Disse il Comandante, guardando la ciurma dal castello di prua della “Santa Ledon” mentre il mare agitato, come le sue intenzioni, faceva esplodere colpi come tuoni sul lato di dritta del Vascello lasciando che nuvole di pulviscolo misto a schiuma salata si infrangessero sul ponte.
“Compagni…” Disse gridando…
“Oggi ci è stata negata una ricompensa…“
I Ragazzi sul ponte ascoltavano con attenzione… Ordinati silenziosi, senza mai distogliere lo sguardo, mentre il Comandante con il suo ruggito ed il piglio di una furia sovrastava il rombo del mare gesticolando a volte, tagliando l’aria con quell’uncino che aveva sostituito la sua mano sinistra, persa nell’arrembaggio della “Venezuelana”
“Oggi quando abbiamo attaccato la “Gladys eravamo i soli ad avere le vele allascate e la vedetta sulla coffa non aveva sguardi che per l’orizzonte… Libero da qualsiasi vela“
Oltre al fragore del mare si poteva ascoltare distintamente il tonfo sordo della gamba di legno del quartiermastro che era costretto a sollevarla ed appoggiarla con forza ad intervalli irregolari e così facendo si dondolava, cercando di assecondare il rollio della nave.
Tump…. Tump…. Tump….
Il Comandante continuò
“Quello che mi domando amici e Compagni, guardandovi ognuno negli occhi, è, quindi…. Se eravamo soli in mare, come è potuto succedere che ad un tratto nel pieno dell’arrembaggio ci piombasse addosso “L’Immortale” dandoci battaglia fin sulle sartie, privandoci del giusto bottino ?“
Il brusio degli uomini radunati in coperta veniva a tratti reso muto dal rumore dell’acqua che si abbatteva sulla tolda…
Sfrashhhh…. Sfrashhhh…. e poi ancora Sfrashhhh….
“L’uomo che ho visto al comando dell’immortale durante la battaglia non lo dimenticherò mai, aveva una maschera nera e occhi fiammeggianti…“
Poi si fermò un momento…
Sembrò scrutare l’orizzonte.
Il comandante era l’unico che non soffriva di scossoni o perdite d’equilibrio,
in quel preciso istante parve essere inchiodato alle assi della coperta per quanto rimanesse immobile, come a formare un “corpo unico” con la sua stessa nave …
Impassibile a tutto quel trambusto
“Una trappola… Ecco cosa è stato… Il Capitano Zamora aveva nascosto la sua “Immortale” dietro la “Gladys” e ci aspettava… Voleva vendicare l’arrembaggio della loro “Venezuelana”
“Allora oggi mi rivolgo a tutti voi… Nel tempo trascorso su questa nave, abbiamo razziato inseme vascelli e brigantini di ogni bandiera… siamo stati resi fratelli dal sangue versato in combattimento e una volta a terra, ci siamo guardati le spalle nei vicoli di Port Royal…“
“Oggi vi prometto che questa azione non rimarrà impunita…
Vi prometto che laveremo via quest’onta, vendicheremo i compagni traditi e ci riprenderemo il bottino della “Gladys” con gli interessi…
E vi garantisco che saranno interessi molto alti“
E poi aggiunse, indicando la fiera bandiera nera che garriva al vento dal pennone della sua nave:
“Da oggi e fino a nuovo ordine, prima di un abbordaggio isseremo la bandiera rossa del mio amico e fratello Henry Avery… Cosicché i nostri avversari sappiano vedendola cosa li attende…“
“Compagni pirati…“
“Scrutate l’orizzonte, giorno e notte, senza distrazioni… 50 Maravedis a chi avvisterà l'”Immortale” e 100 Reales a chi mi porterà il Comandante Zamora vivo.
Vedremo se dopo un paio di giri di chiglia avrà ancora desiderio di vendette…“
Scoppiò in una terrificante risata gutturale che fece accapponare la pelle anche ai marinai della sua stessa ciurma, anche ai più navigati… Quelli che avevano solcato i quaranta ruggenti.
Come ebbe finita quella risata senza anima, li guardò tutti, uno per uno…
Il mare sembrò calmarsi un istante, il tempo parve fermarsi…
Il comandante d’improvviso estrasse la sua spada e rivoltala verso il cielo coperto di nuvole urlò…
“Pirati della Santa Ledon siete con me !?!”
Urlò rivolto alla ciurma…
“Siiiii”
Esplosero tutti in un solo grido uscendo dal lungo silenzio…
“Cosa ci aspettaaaa ?”
Rincarò il Comandante
“Tesori e sangueeeee !!!”
Urlarono tutti,
“E per i nostri nemici ?”
Domandò infine accompagnando quelle parole con un gesto inequivocabile che fece con il suo uncino, passandolo in orizzontale all’altezza della gola, mimandone così il taglio
“Nessuna pietà !!!”
Lo gridarono all’unisono con una forza tale da far tremare anche le anime vuote dei peggiori filibustieri presenti su quel ponte.
“Forza Quartiermastro cosa aspettiamo, Corpo di mille bombarde… Ordina di spiegare le vele… abbiamo fretta di incontrare l’ “Immortale”
Il ponte si animò come si anima d’improvviso un formicaio che un bambino usa stuzzicare con una spiga di grano.
La nave acquistò d’abbrivio, e presto scivolò rapida nel mare fatto d’onde lunghe, scendendole al traverso quasi arrestandosi per un istante con la prua a mezzo,
obbligata nel suo ventre e poi risalendo, saltando sulla cresta, tra grandi spruzzi e il rumore dei velacci che scoppiano in controvento.
La Santa Ledon, si allontanò verso il sole che si andava spegnendo all’orizzonte.
Molti ancora oggi dicono si possano ascoltare distintamente, durante le notti di tempesta, le urla del Comadante della Santa Ledon impartire ordini ai suoi uomini e dicono di aver udito la sua risata vuota e senz’anima risuonare tra il sartiame delle loro navi.
Dedicata:
A Tutti i “Pirati” della Santa Ledon.
Zamora, Corpo di mille spingarde, non rimarrai impunito… Stiamo arrivando!!!